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Fatta la premessa che molti impianti elettrici sono dotati di impianti di illuminazione di emergenza o di gruppi di continuità che assicurano una certa riserva di energia, spesso, può tornare utile prevenire lo scatto del contatore Enel ; questa esigenza può nascere per evitare il successivo riarmo, oppure per evitare sbalzi di tensione sulla rete a seguito di aperture con carico eccessivo e in conseguenza sovratensioni di apertura ecc.

Il dispositivo utilizzabile allo scopo prende il nome di “Relè di potenza” . Per semplicità descrittiva faremo riferimento ai modelli più utilizzati in commercio e quindi quelli per gli impianti civili residenziali monofase, con una capacità di gestione riferita al carico compresa tra i 3 e i 6 KW.

Questi dispositivi hanno contenitori installabili su barra Din e solitamente occupano nei quadri tra i 2 e i 4 moduli, al loro interno una logica supervisiona gli assorbimenti e procede al controllo di due contatti puliti che vengono connessi a due circuiti di fase distinti e comunque protetti a valle da appositi interruttori magneto termici:

I contatti del relè di potenza sono due, uno dedicato ai carichi prioritari, ed il secondo ai carichi non prioritari.

Starà all’installatore cablare il circuito in modo da definire e collegare a quest’ultimo contatto i carichi che di logica sono definiti non prioritari. Ma quali possono essere i carichi non prioritari? Semplice, tutti quei carichi la cui alimentazione può essere interrotta e riattivata dopo qualche tempo senza che il proprio ciclo produttivo ne risenta; è il caso di forni, scaldabagni, pompe e quanto desiderato dall’utente.

Il relè di potenza, è tarato su un assorbimento massimo consentito, solitamente poco al di sotto della soglia del contatore , non appena questo assorbimento viene superato il relè attiva una segnalazione acustica che permette all’ utente entro un certo tempo di ridurre l’assorbimento, se diversamente il superamento persiste, il relè provvede al distacco temporaneo dei carichi non prioritari che verranno riattivati successivamente nel momento in cui l’assorbimento massimo si normalizzerà.